Super Bowl, la festa dei Los Angeles Rams con mogli, figli e fidanzate. Eminem si inginocchia; ecco perché.

Grande spettacolo nell’intervallo con Snoop Dogg, Dr Dre, 50 Cent, Kendrick Lamar, Mary J. Blige ed Eminem: sul palco della National Football League per la prima volta è tempo di hip hop e rap.
Dal cielo piovono stelle filanti a chiudere una bella pagina per Stafford, che conquista il suo primo titolo dopo tredici stagioni di delusioni, e Cooper che alla fine confessa umilmente “non meritavo il titolo di miglior giocatore”.
Il riferimento è chiaro e va a Odell Beckham Jr., la star del football americano e dei Rams costretta ad abbandonare il campo per infortunio.
Il match è anche la vittoria del giovanissimo coach Sean McVay, che a 36 anni porta a casa il Super Bowl. Ingaggiato dai Rams nel 2017 a soli 30 anni, l’allenatore ha consolidato un’esperienza indescrivibile. Tutto è andato nel verso giusto; scongiurate anche le recenti proteste dei camionisti che si sono tenute alla larga dal grande appuntamento.
Così tutto è sembrato incredibile, un match pieno di capovolgimenti in una giornata di sole, molto calda, con uno stadio pieno nonostante la media del prezzo dei biglietti superasse gli 8 mila dollari. Alla fine i tifosi dei Rams diranno: “Ne è valsa la pena”. Quelli dei Bengals, un po’ meno.
Nell’intervallo è stato il turno di Snoop Dogg, Dr Dre, 50 Cent, Kendrick Lamar, Mary J. Blige ed Eminem che hanno animato il palco del Super Bowl, per la prima volta, con musica hip hop e rap. La loro performance è stata travolgente e in particolare Eminem si è inchinato, per rendere omaggio al famoso gesto fatto nel 2016 dall’ex quarterback dei San Francisco 49ers, Colin Kaepernick, quando si inginocchiò durante l’esecuzione dell’inno americano in segno di protesta contro le brutalità della polizia sui neri. Qualche polemica sul possibile gesto del rapper era scaturita alla vigilia della finale, con la National Football League (Nfl) che aveva smentito di aver negato il permesso all’artista.





