Ieri è andato in onda un nuovo episodio dell’Attacco dei Giganti e abbiamo assistito a una nuova, anomala, trasformazione di Eren.

Una volta calmatosi, Eren capisce: è stata Ymir a guidarlo fino a quel momento. Ymir, schiava da tutta l’eternità, schiava fino alla morte e anche dopo la morte… Che per 2000 anni ha solo atteso qualcuno in grado di liberarla.
Molto significativo è anche il fatto che questa sia la prima volta in cui vediamo gli occhi di Ymir. Fino a quel momento i suoi occhi erano stati bassi a simboleggiare il suo essere una schiava. Adesso, invece, alza gli occhi e sceglie finalmente qualcosa per se stessa: ora, è come se Eren le stesse dicendo questo, lei è libera.
Qualcosa che somiglia moltissimo al parassita che si era attaccato ad Ymir nelle radici dell’albero si lega alla testa di Eren e il ragazzo assume una nuova, terrificante forma.
Le mura si frantumano e i colossali iniziano ad avanzare: il Boato della Terra, la Marcia è iniziata.
Armin e Mikasa realizzano con orrore che Eren non è mai stato dalla loro parte, che il suo obiettivo non era liberare i giganti nelle mura di Shiganshina per respingere la flotta di Marley, ma liberarli tutti per calpestare il mondo intero.
L’episodio termina con la dichiarazione di guerra di Eren al mondo.
“A tutto il popolo di Ymir. Il mio nome è Eren Yeager. Sto usando i poteri del Fondatore per comunicare con tutti voi. Ho liberato i giganti contenuti nelle mura di Paradis, e tutti loro banno iniziato a marciare. Il mio obiettivo è proteggere la gente di Paradis, luogo in cui sono nato e cresciuto. Tuttavia, il mondo desidera l’annientamento di tutti gli Eldiani. Quest’odio non avrà fine finché l’intero popolo di Ymir, anche oltre i confini di Paradis, non verrà sterminato. Io rifiuto questo desiderio. I giganti delle mura calpesteranno il suolo all’esterno dell’isola… Finché non verrà annientata ogni singola forma di vita.”
L’obiettivo di Eren è dunque lo sterminio di tutte le forme di vita fuori dall’isola e userà i giganti nelle mura e la Marcia per attuarlo.





