Stop al Ddl Zan; questa è stata la decisione presa ieri al Senato, dove la maggioranza (154 senatori) ha votato a favore della tagliola, ovvero allo stop dell’esame del testo.
Urla e cori da stadio dopo che è stato bloccato l’iter del ddl Zan; è stata approvata la cosiddetta “tagliola”, presentata da Lega e Fdi, che blocca il passaggio all’esame degli articoli del testo.
Il disegno di legge contro l’omotransfobia tornerà in commissione non prima di 6 mesi; la votazione è avvenuta a scrutinio segreto.
Particolarmente sfrenata l’esultanza del senatore leghista Simone Pillon.

La polemica ovviamente scoppia subito.
“Hanno voluto fermare il futuro”, dice a caso Enrico Letta, ma è proprio il segretario del PD che molti indicano come il responsabile dell’affossamento della legge.
Matteo Salvini invece ha dichiarato le seguenti parole:
“Letta non ha voluto ascoltare nessuno; noi ripetiamo che aumentare le pene per chi offende, discrimina, insulta, aggredisce è necessario, c’è una proposta in tal senso della Lega, che noi rioffriamo al Parlamento, senza però entrare a gamba tesa nell’educazione dei bambini, nella libertà educativa, inventando nuovi reati.”
“Il Partito Democratico ha la coscienza a posto“, ribatte Simona Malpezzi, capogruppo al Senato.
“I colpevoli sono altrove.”
 
				 
				




