Dopo la lettura della sentenza sul caso al tribunale di Cremona, sono arrabbiati e delusi i fratelli e le sorelle di Sabrina Beccalli; la 39enne trovata morta il 15 agosto dello scorso anno all’interno della sua auto, data alle fiamme.

La rabbia è per l’assoluzione di Alessandro Pasini, il 46enne finito in cella pochi giorni dopo il ritrovamento del corpo della vittima con l’accusa di omicidio.
Il fatto non sussiste, ha scritto un giudice del dispositivo; Sabrina quindi non sarebbe stata uccisa, ma sarebbe morta per altra causa.
“Siamo esterrefatti per questa sentenza e aspettiamo quali saranno le conclusioni del pubblico ministero, perché è l’unico che può evidentemente impugnare una sentenza del genere.”
La condanna di Alessandro Pasini era a 6 anni di carcere, perché riconosciuto colpevole di distruzione del cadavere e per aver incendiato la vettura di Sabrina Beccalli; era stato lui stesso ad ammettere di aver bruciato il corpo, dopo averlo messo all’interno della macchina.
Il giudice ha disposto comunque per lui la scarcerazione immediata e Pasini è stato rimesso in libertà.
Il pubblico ministero aveva chiesto 28 anni di galera e aveva presentato tutte le prove raccolte durante l’indagine; quelle che secondo i periti dell’accusa confermano un omicidio; la mascella sfondata, una tibia fratturata.
Segni inconfondibili di un’aggressione violentissima nei confronti di Sabrina, tanto da averne provocato la morte.
Solo indizi per il giudice, che non ha avuto dubbi nell’assolvere l’accusato in questo processo di primo grado.
 
				 
				




