I manifestanti hanno sfilato durante la protesta con pettorine a strisce e una corda che simulava il filo spinato.
La protesta della Comunità ebraica:
“Non sanno che cos’è stata la Shoah.”
Il ministro Speranza:
“Sotto choc.”

Su un cartello c’era scritto:
“Stop dittatura.”
Su altri è stato citato il nazismo. Mentre alcuni manifestanti No Green Pass, in marcia per le vie di Novara, hanno inscenato una sorta di performance, indossando vestiti da prigionieri dei campi di concentramento; hanno addirittura paragonato le restrizioni anti Covid alla dittatura nazista.
Qualunque fossero le intenzioni “comunicative” della protesta, le pettorine a strisce verticali bianco e grigio, qualcuna anche con un numero appiccicato, come quelle dei prigionieri di Auschwitz, hanno suscitato disapprovazione e indignazione.
Contro-proteste e polemiche. A cominciare dai rappresentanti delle comunità ebraiche.
Durissime le parole di Noemi Di Segni, presidente dell’Ucei, unione delle comunità ebraiche italiane.
“Davanti a farneticazioni come quelle di Novara non è possibile invocare la libertà d’espressione garantita dalla Costituzione. Paragoni impossibili come quello cui abbiamo assistito costituiscono un assoluto abuso e un’offesa alla Memoria, che non è solo Memoria ebraica ma patrimonio comune di una società e civiltà. Come spesso denunciato in questi mesi e anni, un presidio valoriale sempre più a rischio e il cui persistente oltraggio a rischio mette anche il nostro futuro.”
 
				 
				




