Non si sarebbe accorta dell’arrivo del treno che l’ha travolta e uccisa, mentre ascoltava la musica con gli auricolari; il cappuccio della felpa sollevato.
E’ successo alla stazione ferroviaria di Acquaviva delle Fonti, in provincia di Bari. Vittima una studentessa 16enne di Cassano delle Murge, un piccolo centro distante qualche chilometro.

La ragazza era seduta sul marciapiede, a pochi centimetri dal binario su cui in quel momento sopraggiungeva a una velocità di oltre 100km/h il treno Lecce-Milano.
Un paio di ore prima, il sindaco di Acquaviva, insieme a una pattuglia di vigili urbani, era venuto per convincere i ragazzi, che spesso trascorrono qualche ora la sera all’interno della stazione, a trovare un posto più sicuro dove stare.
“Siamo venuti proprio perché abbiamo notato da tempo un via vai di ragazzi e abbiamo cercato di convincerli a non venire più qui, perché è un luogo non sicuro.”
Come tante stazioni ferroviarie, anche questa è priva di vigilanze e di personale, piena di spacciatori e senza controlli.
Il Comune ha chiesto da tempo di riqualificare l’area, ma fino ad ora da Rete Ferroviaria Italiana non è arrivata nessuna risposta.
“Vorremmo procedere a ristrutturare per creare qui una vera stazione, cioè un luogo dove ci sia socialità, non lasciato a se stesso. Invece purtroppo incontriamo questi ostacoli incomprensibili.”
Per tutta la notte i carabinieri hanno ascoltato le testimonianze dei ragazzi per ricostruire la dinamica di quello che per ora sembra un tragico incidente.
 
				 
				




